Mille miliardi di storie scritte da Dio

di AsinoMorto

Dio scrive storie, è pieno di idee. Lo stream of counscioness di Dio crea infiniti universi paralleli di immaginabile bellezza.

Dio scrive storie e quando sbaglia la punteggiatura, di solito c’è una inondazione da qualche parte; quando sbaglia i congiuntivi scoppia una guerra o una carestia.

Quando è annoiato, compone acrostici, palindromi e tautogrammi e gli angeli volano, affascinati da tanta maestria e bellezza e la polverina che rende magiche le fate, in realtà sono gocce di inchiostro dorato che gocciolano dalla penna di Dio, le poche volte che Dio non la usa.

Quando è triste, Dio scrive storie tristi e gli Angeli non volano e piangono e solitamente piove e quando le storie sono particolarmente tormentate, è tutto tuoni e lampi. Lo sturm und drang l’ha inventato Dio, per chi non lo sapesse.

A Dio piace il coraggio e l’amore e i cavalieri, le dame e gli eroi, ma non disdegna storie piccole e modeste, che descrivono in migliaia di parole le sottili nervature delle foglie.

Quando Dio è in vena, scrive di esseri viventi, intrecciando esistenze in trame intricatissime, incastrando eventi irrilevanti e inaspettate epifanie, come in un cruciverba con miliardi di caselle bianche, carezzate da dispettose caselle nere.

E quelle storie siamo noi, personaggi di storie allegre e tristi, di coraggio e di viltà, che ci incontriamo e ci lasciamo e non sappiamo mai perché.

Ma c’è sempre un significato, anche se non sempre c’è uno scopo, non sempre c’è il lieto fine.

Perché Dio insegna una sola certezza, una sola verità, che ogni storia, anche la più umile, piccola o insignificante, merita di essere raccontata.

E basta strappare un sorriso, un sogno o riportare alla mente un umile, languido ricordo, per dare senso a ogni cosa.

Per dare un senso a tutto quanto.